Per proporre il restyle di un sito web, cosa dico al cliente?

Tempo stimato di lettura: 3 minuti, 54 secondi
Pubblicato il 21 Giugno 2013

Sei lì seduto sulla sedia, o dietro al tuo schermo, pronto ad “incontrare” il prossimo cliente al quale proporre il redesign del suo sito web. La lancetta scorre e ti passano per la mente le solite frasi da dire: “deve comunicare meglio, il sito ha un aspetto datato”. Poi però ti fermi, conti fino a dieci e ti ricordi che il cliente non conosce i concetti di “comunicazione” e “stile datato”. Per lui il suo sito è il meglio del meglio e se vuole cambiarlo spesso è semplicemente perchè ha voglia di cambiare. Questo è il punto. Non vuole comunicare meglio.

Ipotizziamo allora alcune domande che possano trasformare dei semplici “lo vorrei più attraente, più strutturato e moderno” in termini che hanno un senso pratico, sia per chi si occuperà della riprogettazione grafica, sia per chi curerà lo sviluppo tecnico.

Domande da porre prima di fare una proposta di restyle

“Mi dica in poche parole, di che cosa si occupa la sua azienda?”

In questo modo definiamo il target, quantomeno sapremo se ci stiamo rivolgendo ad un’utenza che può apprezzare i nostri sforzi creativi o se sarà più importante dare rilievo agli aspetti più legati all’usabilità pura ed alla facilità di navigazione (si lo so cosa stai pensando, il top è fare bene entrambe le cose, ma iniziamo a fare meglio quella prioritaria)

“Che cosa succederebbe se il suo sito rimanesse tale e quale ad ora?”

Questa è una domanda tranello. Usala per far evidenziare al cliente criticità che riscontra nel sito attuale. Confrontati con lui in modo da sapere esattamente cosa non fare. E’ il primo passo per capire cosa fare.

“Che cosa contraddistingue la sua organizzazione dai suoi competitor?”

E così scopri quali sezioni del sito dovranno avere maggiore importanza e quali elementi grafici andranno enfatizzati. Potrai quindi concentrarti su alcuni aspetti fondamentali (prodotti specifici, anzianità nel mercato ecc) e non su informazioni generiche.

“Qual è il target a cui vi rivolgete?”

Dopo la prima richiesta, nel caso non fosse ancora chiaro, con questa domanda secca arriviamo al dunque senza troppi giri. Cercate di capire informazioni circa la distribuzione geografica, il sesso, l’età, gli interessi, la qualità di vita ecc… In fondo, e questa dovrete usarla come arma a vostro favore, il sito dovrà attrarre e convertire gli utenti che acquisteranno un bene o utilizzeranno un servizio. Non il cliente.

“Qual è il suo budget?”

E qui il 70% delle volte non avrete una risposta. Tant’è, domandare è lecito, come si suol dire. Quelli che vi risponderanno subito tendenzialmente sarà più facile che vi commissioneranno il lavoro (altre offerte ricevute permettendo). Infatti se un cliente è molto motivato a procedere col restyle si cerca di fare un’idea di quanto può investire. Negli altri casi armati di pazienza, ma fino ad un certo punto. Se l’argomento soldi è troppo fumoso per il cliente fai suonare il campanello d’allarme e ripensa subito alle risorse ed energie che dovrai impiegare. Anche nella discussione.

“E’ lei che prende le decisioni per questo progetto?”

Riusciamo quindi a pianificare l’attività oppure ci saranno 25 passaggi di consegne tra lei ed i suoi collaboratori (che magari ne sanno meno di lei e saranno ogni volta diversi)? Anche questo ti serve a farti un’idea delle tempistiche di consegna dei materiali e di risposta ad eventuali criticità.

“Ha già stabilito una data di consegna?”

Sulla scia della domanda precedente, ed in base all’eventuale budget, questa domanda ti servirà per decidere il livello di priorità che il progetto dovrà avere rispetto agli altri che stai seguendo.

“Mi sa dire da 3 a 5 siti web che le piacciono e perchè le piacciono?”

Il modo migliore per partire col piede giusto è sintetizzare il meglio di ciò che al cliente piace già a livello creativo e di copy.

“Ha mai guardato i siti dei suoi competitors? Che cosa le piace e che cosa non?”

Idem come prima.

Per concludere… 4 domande per capire quali figure dovranno eventualmente affiancarti nel lavoro.

Copy si, copy no: “Chi scriverà i testi del suo sito? La parte di copywriting farà parte del redesign?

Ecommerce: “Venderà dei prodotti online? Se sarà così di che prodotti si tratterà? Quali forme di pagamento accetterà?”

SEO: “Saprebbe dirmi 5 parole chiave che reputa importanti per la sua attività?” (abbiamo approfondito in questo post questo aspetto)

SEM e SMM: “Come pensa di portare traffico al suo sito?”

Una volta ottenute tutte le risposte avrai in mano materiale per studiare, analizzare e confrontarti col cliente stesso. Preparagli un piano d’azione interessante e centrato sui suoi obiettivi (dall’incontro dovresti aver capito quante energie “gratuite” varrà la pena dedicarci) ed allegalo al preventivo. Poi, come sempre, incrocia le dita.

Articolo ispirato a partire da domande poste su Vandelay Design

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