Regime forfettario: cosa cambia nel 2023 

Regime forfettario cosa cambia nel 2023
Tempo stimato di lettura: 2 minuti, 32 secondi
Pubblicato il 19 Gennaio 2023

Il regime forfettario prevede alcune semplificazioni fiscali e contabili per le partite IVA ed è il regime fiscale prevalentemente scelto e utilizzato da coloro che esercitano un’attività di impresa, arte o professione in forma individuale. 

Applicabile dal 2015, modificato dalla legge di stabilità nel 2016, ecco come cambia il regime forfettario nel 2023. 

Prima novità, aumenta il limite di compensi e ricavi

Tra le grandi novità del 2023 che riguardano il questo regime , la più significativa è l’aumento del limite di compensi e ricavi che da 65.000€ arriva a 85.000€, come riportato anche sul magazine Fisco e Tasse. Dal 1° gennaio 2023, infatti, la legge di bilancio ha stabilito un nuovo limite di ricavi e compensi aumentandolo di 20.000€. 

Regime forfettario: introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica 

Con l’inizio del nuovo anno, i possessori di partite IVA che rientrano nel regime forfettario e regimi dei minimi, dovranno adattarsi all’obbligo di emettere una fattura elettronica stabilito già dal 1° luglio del 2022. L’obbligo di fatturazione elettronica, però, non riguarda le partite IVA a regime forfettario di coloro che non percepiscono compensi e/o ricavi superiori a 25.000€ annui. I possessori, invece, di partita IVA a regime forfettario che nell’anno precedente hanno ricevuto compensi e/o ricavi superiori a 25.000€, dovranno emettere fattura elettronica. Tale obbligo di fatturazione elettronica, a partire dal 1° gennaio 2024, sarà esteso a tutte le partite IVA a regime forfettario.

Inizialmente, l’obbligo di emettere fattura elettronica, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2019, era esteso a molteplici tipologie di partite IVA escludendo, però, i contribuenti nel regime in questione. Questa categoria di forfettari ha continuato ad emettere la fattura cartacea. Tale obbligo, ha avuto immediati effetti positivi per il governo italiano che ha recuperato oltre 2 miliardi di euro di gettito fiscale in un solo anno. Per i suoi vantaggi, tra cui il contrasto all’evasione fiscale, il governo italiano ha richiesto e ottenuto una proroga dell’obbligo di emissione di fattura elettronica all’Unione Europea fino al 2024.

Dunque, a partire dal 1° luglio del 2022, l’obbligo di fatturazione elettronica è stato esteso a tutti i possessori di partita IVA di regime forfettario che, come anticipato, hanno raggiunto compensi e/o ricavi superiori a 25.000€ annui. Dal 1° gennaio 2023 i possessori di partita IVA a regime forfettario, saranno oggetto di verifica e se i compensi e/o ricavi dell’anno 2022 risulteranno superiori a 25.000€, sarà obbligatorio introdurre la fatturazione elettronica. Contrariamente, nell’eventualità in cui i compensi e/o ricavi dell’anno 2022 risulteranno inferiori a 25.000€, la fattura elettronica non sarà obbligatoria.

Infine, a partire dal 1° gennaio 2024, tutti i possessori di partita IVA a regime forfettario dovranno obbligatoriamente emettere la fattura elettronica a prescindere dal volume di compensi e ricavi, a meno che non si verifichino cambiamenti e modifiche nel corso dell’anno.

Come e perché aprire una partita IVA  

Sempre più frequentemente liberi professionisti e imprenditori sono attratti dall’idea di aprire una partita IVA con questo regime. Questa scelta presenta molteplici vantaggi e allo stesso tempo, però, prevede anche limiti ferrei. Vuoi saperne di più? Clicca QUI e scopri come e perché aprire una partita IVA con il regime forfettario!

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