How To: come creare un piano editoriale per i tuoi canali social aziendali

Tempo stimato di lettura: 4 minuti, 35 secondi
Pubblicato il 10 Febbraio 2017

Il piano editoriale è alla base di una buona comunicazione online ed è frutto di uno studio accurato del target da intercettare e degli obiettivi da raggiungere.

Ogni obiettivo prefissato sarà la risultante di una serie di micro-obiettivi posti in precedenza, come il numero di pubblicazioni giornaliere o mensili, le figure impiegate per la realizzazione dei contenuti, i canali utilizzati. Quindi, per poter portare avanti una strategia di content marketing, dovrai pianificare bene le tue azioni, organizzare i contenuti creati e pubblicarli con costanza e metodo attraverso un calendario editoriale.

Ma cos’è un piano editoriale e a cosa serve?

Un piano editoriale è un documento molto importante per la presenza online del brand, in quanto permette di determinare delle azioni strategiche necessarie per il raggiungimento degli obiettivi e del target.

Un documento di pianificazione dei contenuti che servirà non solo a definire la strategia di web marketing ma anche a monitorarla, per verificare se ha bisogno di modifiche o cambiamenti oppure se è funzionale così come progettata.

Come pianificare un piano editoriale per i social

Il primo passo da affrontare per la creazione di un piano editoriale è lo studio e la definizione della strategia. Per fare ciò bisognerà focalizzarsi su alcuni aspetti.

  • Target di riferimento. Studiare il pubblico che si vuole intercettare, i suoi interessi, le sue abitudini, definendo l’utente tipo sul quale basare la struttura della comunicazione.
  • Obiettivi. Definire gli obiettivi che si vogliono perseguire con l’attività social, come ad esempio lead generation, interazioni, azioni specifiche, traffico al sito.
  • Benchmark. Studiare il comportamento dei competitor: di cosa parlano, i contenuti e la frequenza di pubblicazione per potersi fare un’idea di come si muovono e per poter sviluppare una strategia innovativa e differente.
  • Scelta dei social. Non tutti i social sono uguali e non tutti sono produttivi per determinati settori aziendali. Di conseguenza in base al target, all’obiettivo e al prodotto o servizio che si vuole promuovere sarà più indicato un social o un altro.
  • Tone of voice. Sulla base del pubblico che si vuole intercettare e dei canali da utilizzare, stabilire il tone of voice della comunicazione: potrà essere autorevole, di settore, formale, informale, etc.

La ricerca dei contenuti per il tuo piano editoriale

Analizzati i vari aspetti e definita la strategia, si devono ricercare gli argomenti da comunicare, quindi i contenuti testuali e visivi, attraverso cui aumentare l’engagement.

È buona norma cercare almeno 5 parole chiave che identificano il brand, analizzarle e capire la loro conversione in rete, il sentiment che riescono a produrre. A tal fine un ottimo strumento online è Tagboard, che oltre a dare la percezione del sentiment legato ad una determinata parola chiave, ci indica anche il social che riesce al meglio ad effettuare la conversione.

Definite le keyword principali, iniziamo a pensare agli argomenti da trattare.

  • Argomenti Nucleo. Comunicare le qualità del brand, il suo valore aggiunto, cosa lo contraddistingue dai competitor, i prodotti o servizi che offre al pubblico.
  • Argomenti correlati. Tutto ciò che ruota attorno al brand, quindi contenuti di attualità legati al settore di interesse, nonché la condivisione di notizie provenienti da partner autorevoli e di settore o collaboratori.
  • Newsjacking. Letteralmente “cavalcare l’onda”, la famosa “big wave”, ovvero cercare di sfruttare un evento, una breaking news che crea molto scalpore sul web per parlare di sé e della propria azienda. Un esempio di newsjacking è stata la comunicazione di “Tempo” che sapientemente ha saputo cavalcare la “big wave” creata con l’uscita del singolo di Adele.
  • Giornate mondiali. Ogni mese vi sono giornate mondiali per sensibilizzare la popolazione verso determinate tematiche. Utilizzare quelle che più si avvicinano per settore al prodotto o servizio offerto, per rimanere in linea con la comunicazione mondiale e cercare di colmare eventuali vuoti cosmici.
  • Eventi. In questo caso parliamo sia di eventi legati al settore di appartenenza dell’azienda e al target geografico individuato che di eventi creati dal brand stesso. Nel secondo caso andare a comunicare prima, durante e dopo per raccontare e coinvolgere il pubblico.
  • Ricorrenze passate o anniversari. Anniversario della nascita del brand o dell’apertura di un determinato punto vendita o il raggiungimento di un traguardo professionale, tutto al fine di rendere il pubblico partecipe, il più possibile, alla vita dell’azienda.

Stabiliti gli argomenti da trattare bisognerà studiare e determinare la tipologia di contenuto da offrire sui vari canali social: articoli, infografiche, fotografie, citazioni, tutorial, link, grafiche, video o semplice post. In questo modo si riuscirà anche a individuare le figure professionali necessarie per la realizzazione del progetto.

La calendarizzazione dei contenuti

L’ultimo passo da compiere per concludere il piano editoriale è la calendarizzazione dei contenuti e per fare ciò bisogna tenere in considerazione

  • la scelta dei giorni,
  • l’ orario di pubblicazione,
  • la frequenza di pubblicazione.

Sarebbe utile avere dei dati insight da analizzare e da cui poter partire, ma nel caso di un brand che si sta affacciando per la prima volta sulla scena online bisognerà tenere in considerazione le caratteristiche e le abitudini del target.

Generalmente in Italia gli orari di maggiore affluenza sui social sono rappresentati dalle seguenti 3 fasce orarie:

  • 8:00 – 9:00
  • 13:00 – 16:00
  • 21:00 – 22:30

ma possono variare per le diverse tipologie di target.

Il piano editoriale vi aiuterà quindi a capire se la vostra strategia è ottimale o se ha bisogno di revisioni per ottenere un maggiore engagement.
Un’azione da non sottovalutare è coinvolgere il pubblico con il giusto contenuto, una best practices che aiuterà l’azienda a interagire con i suoi potenziali clienti, a imparare dal loro comportamento per poter crescere e sviluppare un’offerta sempre innovativa e funzionale.

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