2013: OdisSEO nelle SERP

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Pubblicato il 8 Gennaio 2013

Anno nuovo, solita SEO? Spero vivamente di no, così come credo (felice di essere smentito) che una rivoluzione copernicana sia lungi dall’arrivare right now. Certo, durante il corso del 2013 ne vedremo delle belle, ma la consapevolezza di giocare sempre nel territorio di Google mi ha fatto venire in mente la solita odissea nel suo sistema.

Prendi queste considerazioni come uno scambio di vedute: all’orizzonte non c’è nessun monolito nero calato dall’alto di Mountain View e possiamo prenderci questi primi giorni dell’anno per buttare giù un paio di idee.

SEO nel 2013: che viaggio sarà?

Un anno esatto fa, con l’amico Markiyan Yurynets, facemmo una scommessa: lui guardava giustamente a come sarebbe cambiata la Link Building con l’avvicinarsi dei Due Mondi: SEO e social. Di Penguin – che mi ha ispirato indirettamente il pensiero successivo – non c’era nemmeno l’ombra, ancora. Io pensavo – e lo penso tutt’ora – che su certe nicchie ci sia ancora margine per una Link Building old school opportunamente corretta (ne ho scritto anche qua su Webhouse circa la validità dell’ottimizzazione offpage).

Per quanto riguarda il mercato italiano almeno, ancora oggi qualcosa continua a funzionare egregiamente, e sebbene il social sia un grande canale da tenere in considerazione per diversificare gli accessi del proprio sito (e una scialuppa di salvataggio nei momenti di “chiaro di luna” di Google) per il momento non ho potuto constatare, almeno personalmente, un rientro diretto nel ranking di un sito dei segnali sociali almeno quanto il buon vecchio link. Anche qua, felice di essere smentito.

Dicevo di Penguin:  ci ha costretti a fare una Link Building “finto trasandata”, o comunque a non farla puzzare troppo di SEO.

Guardando la questione da un livello più generale, mi piacque moltissimo il circolo vizioso della SEO secondo Google proposto da Search Engine Watch che qui riporto.

In soldoni, la VERA cerchia di Google non è quella del Plus bensì questa:

  1. Aggiornamento dell’algoritmo;
  2. Calo del rank (momento di panico e buzz nella SEOsfera);
  3. Trovato il mondo per migliorare la propria SEO/bypassare l’aggiornamento (momento di confronto aka corsi, post, infoprodotti etc.);
  4. Risalita del rank (momento “l’abbiamo sfangata“);
  5. Ripetere l’operazione.

Ora immagino molti diranno “eh, ma io ho sempre fatto bene, non ho mai avuto di questi problemi“. E che ce lo so (cit.) che vai a farti una birra dopolavoro con Matt Cutts, e dici il rosario SEO tutte le sere, ma andiamo…

2013: Il sistema SEOlare

Molto probabilmente anche quest’anno Google sfoggerà un nuovo animale dopo Panda e Penguin, o magari tornerà all’amarcord degli stati e ritirerà una nuova Florida. Certo, una Inc. che è diventata il salto nell’iperspazio del Web non può stare ferma nemmeno 6 mesi.

Continuando la metafora spaziale, guardando la situazione della SEOsfera da una situazione ancora più universale mi viene in mente che più che dentro un cerchio ci stiamo muovendo all’interno di un sistema SEOlare dove al centro brilla il sol dell’avvenire della Search Engine Optimization, risultati più.. “umani”, “sociali” (come quando guardi il sole ti bruci le cornee, allo stesso modo trovo difficoltà a dare un aggettivo a questa stella SEO), e dove i grossi aggiornamenti da un tot di anni a questa parte mirano tutti ad avvicinarsi sempre più al centro della galassia.

Insomma, le orbite si restringono poco alla volta, e chissà quanto siamo distanti dall’aggiornamento-Mercurio, il pianeta che gravita più vicino al sole. In questo senso il circolo vizioso di ogni aggiornamento potrebbe essere visto in senso positivo (in fondo, più si va avanti più effettivamente bisogna saper fare SEO).

SEO nel 2013: “Bing” Bang Theory

La variabile che mi fa pensare è che Google non brilla di luce interna come il sole: ha bisogno di introiti – in questo caso e in gran parte   – ads. Magari chi fa puramente SEO li vede come asteroidi passare lontano dalle proprie orbite, ma più sarà difficile fare ottimizzazione sui motori di ricerca (e più si dovrà instaurare in un processo di marketing) più ci si rivolgerà ad AdWords per dare visibilità ai propri business.

Non è che AdWords sia una passeggiata di salute in quanto semplicità d’uso eh, solo che Google ci guadagna di più e lancia segnali contrastanti: prima l’aggiornamento che colpiva i siti con troppi ads nell’above the fold, poi un banner-lenzuolone 300×600.

Personalmente spero in un “Bing” Bang: magari il motore di ricerca made in Microsoft realizza quanto paventato da più parti: la fusione fra social e ottimizzazione con un Bing(Face)book – che magari abbia una sua percentuale di utilizzo anche sul mercato italiano.

E allora sì che dovremmo rivedere tutto.

Fantascienza?

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